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Intervista a Laura Sergi – una Sciamana contemporanea

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Laura Sergi

di Cinzia Galletto

Laura Sergi potrei definirla come una sciamana contemporanea che mette a servizio le sue doti innate per guidarci  in un percorso di conoscenza dentro noi stessi. In realtà come tutte le cose impalpabili, evanescenti, sfuggevoli è difficile restringere in un unico concetto l’essenza di Laura;  carpire in un unico significato lo spirito di una donna libera che ha saputo coltivare i suoi doni e nutrire la sua spiccata sensibilità che sin da bambina si era manifestata nella sua vita.

Nel frastuono della nostra vita è difficile dare ascolto alle nostre voci interiori: occorre fermarsi innanzitutto, respirare profondamente, ma soprattutto credere che ci sia dentro ciascuno di noi e nel mondo una realtà che travalica quella sensibile per approdare ad universi che spesso la nostra mente razionale non sa contenere, comprendere ed esprimere e riconnetterci con questa.

Ci possono essere segnali, coincidenze, accadimenti nella vita di ognuno di noi che offrono spiragli da cui sbirciare verso dimensioni parallele. E poi ci sono persone come Laura che questi segnali li sentono forti e chiari, per loro non sono piccole fessure da cui intravedere ma voci urlate e squarci nella realtà del quotidiano verso gli abissi imperscrutabili dell’ignoto e dello spirito.

Laura Sergi è stata allieva di un grande maestro orientale Tjokorda Gde Rai, maestro di Sciamanesimo Balinese di fama internazionale. Da lui Laura ha ricevuto l’autorizzazione alla diffusione e all’insegnamento di questo sapere antichissimo che fa capo ai principi del Tri-Hita Karana: una conoscenza antica che promuove il potere della profonda connessione tra uomo, cosmo e divinità.  (Nella primavera del 2016 riceve l’incarico di aprire l’ente Università Popolare Laura Sergi per il metodo da lei creato – accreditato ASI / Discipline Bio Naturali e Olistiche, e CNUPI – confederazione nazionale università popolare italiane).

Per entrare nel mondo di Laura, bisogna chiudere gli occhi e fare parlare il cuore, lasciare fluire le emozioni e abbandonare condizionamenti e pregiudizi. 

Nel suo sito c’è  la sua presentazione, il suo ricco curriculum, ci sono le descrizioni dei suoi corsi e dei gruppi di lavoro ma per cercare di cogliere qualche sfumatura in più della sua anima e del suo sentire ecco qui la mia intervista… per entrare in “punta di piedi” nella sua vita:

Sciamana, Naturopata, CHI E’ LAURA SERGI. Tu come ti definiresti ?

Una chiave, con la quale le persone che incontro aprono le parti più profonde del loro essere.

QUANDO e come hai iniziato la professione che oggi svolgi?
Che definizione potresti dare al TUO LAVORO?

Da un punto di vista più lavorativo ho cominciato nel 2004 e, dopo aver studiato diverse
discipline girando il mondo per approfondire ciascuna di queste, ho avuto numerosi
riconoscimenti e qualifiche.
Tuttavia al di fuori degli “attestati” ho sempre avuto una sensibilità marcata che mi ha
permesso, fin da quando ero più più piccola, di aiutare gli altri spiritualmente.
Il mio lavoro infatti è questo: uno scambio.

SENSIBILITA’ e SENSITIVITA’ quali le differenze?Si possono imparare o sono facoltà innate?

Credo che la sensibilità e la sensitività siano entrambi dei doni che possono maturare nel
tempo. Non per forza una persona nasce sensibile o sensitiva. Lo è in potenza potremmo dire,
e attraverso o un percorso personale o un’azione degli altri questi doni si sprigionano. Per
esempio, se ami una persona e la accetti per quello che è, questa svilupperà la sua sensibilità.
La differenze sostanziali sono due. La sensitività è una forma più potente di sensibilità,
un’ipersensibilità potremmo dire. Inoltre questa, quando c’è, sono convinta che sia parte di un
bagaglio personale. Viene tramandata all’interno della propria famiglia rimanendo negli anni.

Nella tua vita puoi dire di avere IMPARATO più da te stessa o dagli altri?

Prima di ogni cosa ho imparato dalle esperienze. Ci sono alcune esperienze che come
soggetto hanno la mia persona, altre che come soggetto hanno chi mi circonda. Da questo
posso dire che ho tratto insegnamento tanto da me stessa quanto dagli altri, perchè è tutto
parte di un processo di apprendimento costruito sulla condivisione.

Il tuo ruolo impegnativo di mamma di 4 bellissimi figli lo valuti più una  RISORSA O UNA DIFFICOLTA’
per il tuo sviluppo professionale?

Guardo i miei figli e vedo in loro i miei maestri più importanti. Imparo da loro ogni giorno,
mi basta osservare cosa fanno, ascoltare cosa dicono. Ogni loro sguardo e ogni loro parola mi
aiuta ad evolvermi, come madre e come persona. Loro sono per me sicuramente una risorsa
inesauribile, dalla quale non smetterò mai di prendere energie.

Tu incontri tantissime persone, conosci le loro STORIE e sei vicina alle loro VERITA’ NASCOSTE, ma la maggior parte di CHI si rivolge a te cosa ricerca principalmente? 

Potrebbe sembrare banale ma le persone hanno bisogno di amore. Amarsi è un gesto così
semplice e pieno di grazia che a volte ci si dimentica. Siamo tutti indaffarati. Tutti i giorni
incontriamo persone con la fretta di fare, sul lavoro o in casa. Ma quando mai ci è capitato di
sentire di persone che hanno fretta di amare? Questo intendo quando dico che molti lo
dimenticano. Basta fermarsi un secondo e osservare le cose belle che gli altri sono in grado di
trasmetterci. Solo con uno sguardo attento sull’altro possiamo realmente amarlo. E di questo
le persone hanno bisogno nel profondo.

Se la vita, come diceva qualcuno, è un viaggio e ogni viaggio inizia con un primo passo
Qual’è il primo passo per INCONTRARE SE STESSI, che cosa bisogna fare prima di tutto?

Il primo passo per incontrare se stessi è rimanere in ascolto senza giudizi. Solo attraverso un
sincero ascolto dell’altro capiamo meglio chi siamo e guardando dunque chi mi sta di fronte
devo riuscire a proiettare su di lui il mio essere. Faccio un esempio. Un mio amico fa un gesto
carino? Questo significa che indirettamente sono stata io a essere carina con me stessa perchè
ho scelto come amica la persona giusta.

Cosa sono i CONDIZIONAMENTI ? In che modo interagiscono 
nei nostri percorsi di vita ?

I condizionamenti sono solo distorsioni della realtà. Inganni della mente che bloccano l’uomo
e non gli permettono di andare oltre l’apparenza, per raggiungere un rapporto puro che
prescinde ogni pregiudizio. In che modo possiamo liberarcene?
Dobbiamo riuscire a sentirci uno insieme a tutti. E in questo sentirci parte di un insieme
dobbiamo per prima cosa imparare ad amarci immensamente. I condizionamenti infatti ci
sono solo quando noi non ci bastiamo e dunque idealizziamo l’altro, senza neanche guardarci.
Dobbiamo imparare a porre chi ci sta davanti sul nostro stesso livello rispettando noi stessi, e
solo così scioglieremo le catene dei giudizi.

In un’estrema semplificazione, cosa definiresti oggi come “MALE” e cosa come
“BENE” nella nostra società?

Citando un autore classico, Seneca dice che il male della società è l’essere indaffarati a fare
nulla, spendendo il nostro tempo in occupazioni che non ci rappresentano veramente. Come
dargli torto? Siamo vittime di una fretta esponenziale, che affligge ogni persona e che la distoglie
dal vero obiettivo: la consapevolezza di amarsi. Ed è questo quindi il bene della società.
Società che può essere anche intesa come la famiglia, il gruppo di lavoro ma anche e
soprattutto noi stessi. Siamo parte della società, e per fare il bene comune dobbiamo
cominciare da noi stessi.

Spesso ti trovi ad accompagnare le persone nel loro “ultimo viaggio”. Dove trovi la
FORZA di stare al loro fianco in questo passaggio? Come vivi l’ESPERIENZA?

La vera forza sta nell’amore universale verso le persone. Questo è alla base di una potente
condivisione tra me e le persone che incontro. E proprio loro, che si trovano in questo
passaggio, sono quelli che con più eleganza e semplicità esprimono questo profondo amore
nei confronti delle persone e della vita stessa. Amore di una vita che si sta trasformando.
Ricorderò sempre una persona che in un incontro è arrivata e mi ha abbracciata.
Quell’abbraccio non pretendeva nulla, era leale, sincero. Dopo avermi abbracciata mi ha detto
che riusciva a respirare la mia vitalità. E cos’è questo se non puro amore?